Riscoprire Umanità

Un amico ha chiesto di recente cosa mi portasse a registrare un video a settimana: era reale e garbato il suo interesse nel voler sapere se lo scopo fosse meramente pubblicitario o se, invece, l’obiettivo fosse altro.
Con naturalezza ho risposto che l’aspetto pubblicitario potrebbe divenire in seguito un utile effetto secondario: un effetto secondario che, da solo, non sarebbe però sufficiente a fornirmi la motivazione per mantenere un impegno così regolare, cadenzato, come quello dei video.
C’è dell’altro, quindi: è il voler creare un’opportunità ulteriore di riflessione intrapersonale dalla quale tu possa poi, in seconda battuta, rimettere in movimento quel basilare senso di umanità oggi a rischio di passare in secondo piano, di restare sullo sfondo.
I profondi cambiamenti tecnologici degli ultimi decenni (e, nel periodo più recente, quanto sta ora avvenendo a livello mondiale) hanno contribuito a stratificare nella società una serie di novità che, come venature ispessitesi con il tempo, hanno portato a micro- e macro- fratture.
Fratture che allontanano, che tendono a separarti dal movimento danzante dell’esistenza di cui però, insieme a molteplici altre forme di vita, fai meravigliosamente parte (dall’implicito assunto che se stai leggendo queste righe, esisti).

Rimettere le persone al centro del vivere, soffiare via la polvere accumulatasi su quel sentimento di umanità che ci accomuna…

Sento stia diventando sempre più importante saldare queste fratture, soffiare via la polvere accumulatasi su quel sentimento di umanità che ci accomuna.
Saldare queste fratture, rimettere le persone al centro del nostro vivere: i video, questo stesso scritto o ancora la direzione di Vita da me intrapresa altro non sono che forme differenti per concretizzare questo mio sentire.
È possibile farlo partendo da piccoli semplici passi: quando incontri qualcuno, ad esempio, prova a lasciare andare le etichette e a farti cosciente che stai incontrando una persona.
Io stesso ho così scoperto di non avere, ad esempio, nessun conoscente che sia un NO-stilo o un SI-stilo: ho scoperto piuttosto di avere al mio fianco persone che in quel momento della loro Vita avessero un’opinione favorevole, o contraria, all’utilizzo della stilografica per le loro scritture quotidiane.
Persone, prima delle etichette: è un primo passo, ma fa una differenza epocale.
Con un altro esempio ancora, ti scrivo che ho imparato a leggere l’incontro con l’altro/a come una splendida occasione di crescita per entrambi, uno scambio in cui si possa ricevere ed al contempo dare: ho cominciato a vivere l’incontro come opportunità unica di crescita vicendevole.
Incontri con persone arricchenti, non con etichette minacciose da cui difendersi.

Rimettere le persone al centro del nostro vivere: è possibile farlo partendo da piccoli semplici passi, alcuni dei quali accennati nella brevità di queste poche righe qui sopra.
Degli altri, probabilmente, parleremo ancora insieme: in un prossimo video, s’intende. 😉

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