Prendersi cura di una buona Relazione

Una relazione può nascere per stima, affetto, amicizia o amore: può diventare buona, poi, quando sa prendersi cura di quell’iniziale sentimento guardando al benessere delle persone coinvolte e promuovendone, al contempo, la crescita.
Questo è il frutto che matura con il tempo.
Per mantenersi viva e florida, questa fertile relazione ha bisogno di quattro tipi di cure ed attenzioni: quali siano lo puoi leggere nell’articolo qui sotto ed ascoltare dal video.

1. Un luminoso mix di lealtà e trasparenza

· Cos’è?

È l’aver saputo accogliere la propria fragile umanità per poter così abbracciare quella di un altro: il sapersi mettere a nudo, affermando con umiltà che «sono imperfetto e queste sono le mie imperfezioni: qui ho sbagliato, o rischio di sbagliare. Se vorrai aiutarmi, qui ove sono più fragile, accoglierò di cuore il tuo aiuto».
È un elemento che porta con sè la disponibilità a cambiare con e per la relazione: un luogo luminoso che lascia spazio al rispetto reciproco, nella consapevolezza di quanto possiamo esser vulnerabili e di quanto friabile ed insicuro sia il terreno delle «bugie bianche».

· Quando potrebbe esser carente:
– se è presente l’idea inconscia che si debba essere perfetti per esser accettati o amati (chi impiega quotidianamente energie per apparire perfetto ed impeccabile sarà anche poco propenso a «mettersi a nudo», mostrandoti le sue imperfezioni);
– quando ci sono valori religiosi così forti e radicati da esser distorti, per cui una buona parte delle azioni quotidiane diviene tabù o oggetto di vergogna e va nascosta, celata (ma nascondere è l’opposto della trasparenza);
– in seguito ad importanti vissuti di invasione: chi in passato si è sentito invaso mantiene confini ben definiti e difese alzate e, quindi, farà fatica a mostrarsi senza veli nella sua fragilità (o ad aprirsi ad un cambiamento).

2. Una nutriente fiducia
prendersi cura di una fertile relazione, cosicchè porti frutti nel tempo…

· Cos’è?

È l’esser in grado di lasciare all’altra persona la libertà di viversi le proprie responsabilità, con il sentire interiore che ne uscirà qualcosa di buono.
Ho fiducia in te quando sento che, dal tuo libero agire, nasceranno frutti buoni per entrambi.

· Quando potrebbe esser carente:
– in persone che hanno incontrato importanti vissuti di tradimento: la fiducia può sempre ricrescere, ha bisogno però di essere protetta ed accudita nel tempo (ed il modo migliore per accudirla è proprio quello visto prima, la piena lealtà e trasparenza);
– in persone che manifestano un elevato bisogno di controllo: il controllo è mosso infatti dalla paura che qualcosa di spiacevole possa avvenire, mentre la fiducia è esattamente il contrario (ovvero il sentire che qualcosa di buono stia per sopraggiungere).

3. Una complice ed equa divisione delle responsabilità

· Cos’è?

In estrema sintesi è l’essere adulti, cioè il saper essere genitori di se stessi: prendersi in mano i propri impegni con autodisciplina, rispettando quelli degli altri, secondo una sana ed equa divisione dei compiti.
Un sintomo visibile della responsabilità non equamente condivisa è la frase «basta! mi sembri mia madre! mi sembri mio padre!»: è possibile in quel caso una delle due persone abbia messo in atto un comportamento poco responsabile o infantile e, in quel contesto, l’altro abbia assunto un ruolo genitoriale.

· Quando potrebbe esser carente:
– in chi ha inconsciamente appreso il messaggio che «anche se non muovo un dito, c’è chi pensa a me»: chi ha vissuto esperienze che non le hanno permesso di apprendere il nobilitante valore dell’autodisciplina o la possibilità di rivolgere l’attenzione al di fuori di sé;
– in chi ha subito vissuti di abbandono: l’idea di fondo è che, pur di non rivivere quel senso di abbandono, Mario Rossi faccia il possibile affinché la Sig.ra Rossi resti nella relazione e questo può significare farsi carico anche delle sue responsabilità, dei suoi doveri (non dividendo quindi equamente i compiti).

4. Una ristoratrice visione comune

· Cos’è?

È il saper camminare in modo complice verso un obiettivo comune: il sapersi fare da spalle a vicenda, andando con valori condivisi nella stessa direzione di Vita (amplificandone le gioie, minizzandone i dispiaceri).

· Quando potrebbe esser carente:
Quando, in sintesi, manca la buona parte degli elementi di cui sopra: se ci sono trasparenza, lealtà e fiducia, è infatti quasi naturale mettere sul tavolo cosa si intenda per relazione, senza poi sorprese a causa di verità non dette.
La visione comune implica vi siano valori condivisi ed aiuta a indirizzare i tre ingredienti di cui sopra nella stessa direzione, in modo che possano davvero portar frutto mentre le persone in relazione camminano verso un orizzonte che le abbracci entrambe.

🌻
Dimmi, quale di questi 4 ingredienti senti sia il tuo punto di forza?
Quale, invece, quello sui cui hai più margine di miglioramento?
Ti invito a farmi sapere, trovi qui i miei contatti.

Buona continuazione di vita,

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